
Stazione dei treni di Vicenza, un sabato pomeriggio d’autunno, binario deserto.
Due sguardi, due immagini.
Il luogo è lo stesso, l’orario è lo stesso e anche il punto di osservazione è esattamente lo stesso.
Solo lo sguardo cambia leggermente, eppure…
Lo spazio non sembra più lo stesso e neanche il tempo, il binario non è più deserto, prende vita, e soprattutto cambia la prospettiva, che non è solo questione di geometria.
Forte quel che può accadere liberando appena lo sguardo, concedendo qualche grado di inclinazione alla testa.
