
Mi è capitato oggi di fare un’esperienza speciale: raccontare l’ingegneria chimica e la tutela ambientale ai bambini della scuola dell’infanzia, una platea più esigente dei “grandi”, e di certo moooolto più interattiva.
Colpisce quanto siano autentiche e assolute, tra i 3 e i 6 anni, la meraviglia per la tecnologia (che trasforma i materiali, “mangia lo sporco” delle acque, “fa la doccia” ai fumi e “porta in giostra” i rifiuti) e ancor più l’indignazione per gli abusi, gli sprechi e gli imbrattamenti. Colpisce la coscienza immediata, perentoria che discerne giusto e sbagliato, bene e male.E una domanda mi accompagna fuori dalla scuola: a che punto, esattamente, iniziamo a fare confusione?