
Incontro mattutino per le strade di paese nella provincia vicentina.
“Ciao, come va’?”
“Bene grazie, e tu?”
“Tutto bene.”
Punto. 10 secondi netti.
Incontro mattutino per le strade di Napoli.
“Buona giornata a te, che piacere vederti stamattina.”
“Il piacere è mio, carissimo. Tutto bene?”
“E come no? Tutto bene, tutto bene! Esco ora da casa per una commissione importante.”
“Sei di fretta allora…”
“Certo, devo correre, ma non preoccuparti, per gli amici non si è mai di fretta. A casa come stanno?”
“A casa tutto apposto. Solo io ho passato qualche giorno di malanno.”
“Oh, sei stato male? Mi dispiace! Che hai?”
“Nulla, malanni di stagione, non c’è di che preuccuparsi. Ma ora sto meglio. Stanotte ho riposato bene.”
“Ah, hai riposato bene stanotte?”
“Sì, proprio bene.”
“Oh, come sono contento per te. È un sollievo sapere che stai meglio.”
Pausa.
“Allora vado, ci vediamo presto”
“Certo, presto presto spero. Stammi bene.”
“Anche tu, e saluta a casa da parte mia.”
“Lo farò certamente, a casa ne saranno felici. Anche tu salutami tutta la tua famiglia.”
“E come no? Tutti te li saluto, ad uno ad uno, lo farò molto volentieri.”
“Tante cose a te.”
“Tantissime a te”
“È stato un piacere vederti stamattina.”
“Piacere mio.”
Punto. Molto più di 10 secondi.
Ecco un caso in cui dalla contaminazione culturale tutti possono trarre benefici.