
Questo è Max, anche se fino a pochi mesi fa aveva un altro nome e si trovava in un canile. L’altro nome gliel’avevano dato gli operatori del canile, pescando tra i personaggi di un telefilm, e lui era lì da un po’ perché, a quanto pare, dov’era prima non riuscivano a gestirlo e non lo trattavano bene.
Un sabato di marzo siamo entrati e li abbiamo guardati ad uno ad uno, nelle loro gabbie, gli ospiti pelosi, chi esuberante e chi schivo, chi affettuoso e chi diffidente, chi intraprendente e chi invisibile, e ad uno ad uno sembravano tutti quello giusto. Ma la nostra accompagnatrice, con quel misto di amore e rigore tipico di chi ama davvero, ci presentò lui per primo, dicendo che era lui quello giusto. Fatto sta che Enrico non ha avuto dubbi, e siccome eravamo lì proprio per Enrico, che da tempo insisteva per prendere un altro cane da affiancare a Luna, la decisione è stata sua.
Così quello giusto è arrivato a casa nostra ed è diventato Max.
Poi una mattina di giugno su facebook si anima una vivace discussione riguardo un cane che abbaia di notte nella nostra zona e che probabilmente soffre. Siamo in piena campagna, tra cani che si chiamano, mucche che partoriscono, uccelli che cinguettano, rospi che gracchiano, grilli che grillano, trattori che pompano e fucili che sparano: di notte ce ne sono di rumori da questa parti, e di notte ogni rumore stride. Quindi… che sarà mai un cane in più? E poi… chi sarà mai questo cane anonimo?
Penso: Max è qui da poco e di notte sta per lo più in casa, ma non sempre, e quando è fuori capita che si metta ad abbaiare. Gli esperti dicono che è normale, che è l’istinto della guardia e che nel buio finto-silenzioso l’istinto si acuisce. Chissà se l’attivista social che ha segnalato il caso del cane che abbaia troppo e che magari “potrebbe star male, potrebbe soffrire”, chissà se magari si riferiva a Max?
Penso però che in una contrada di campagna in cui abitano quattro gatti (più i cani) e tutti si conoscono, se proprio il caso sembrasse rilevante, uno prende e va direttamente alla fonte degli inquietanti latrati e lo dice agli interessati. Tanto più che le contrade di campagna pullulano di guardiani indigeni che sanno sempre tutto di tutti, almeno a chiacchiere e fantasie.
Max non sa della discussione in corso, penso gli basti essere uscito dal canile, aver trovato una nuova casa e un’amica Luna ed essersi lasciato un po’ di cose alle spalle. Max non lo sa, ma se è lui il protagonista, beh, ha scatenato un simposio di ampio respiro, animato dai contributi essenziali e perentori di chi ha già tutto subito chiaro: tocca scomodare Socrate, ma non sapere è il modo più comodo per avere certezze granitiche, e giudicare, pontificare, assicurare e, per i più virtuosi, giustiziare. Allora c’è chi ipotizza un caso di maltrattamento e abbandono di animali, c’è chi esorta a chiamare le forze dell’ordine e le guardie zoofile, c’è chi distilla perle di psicologia canina e chi illustra i motivi comportamentali che si annidano nel canide abbaiante.
Si formano presto due schieramenti: da una parte quelli che “il cane soffre e va salvato” e dall’altra quelli che “il cane è normale che abbai, sarebbe da preoccuparsi se miagolasse”; quelli che “in alcuni Comuni danno 500 euro di multa al padrone del cane che abbaia la notte” e quelli che “ma bravi! bell’atteggiamento verso gli animali, che se poi il cane abbaia ai ladri il padrone, oltre al furto, si becca pure la multa”.
Max non lo sa, ma probabilmente chi ha denunciato il caso non ha tutti i torti. A pensarci bene, è proprio così: quando qualcuno abbaia, soprattutto in modo insistente nella notte, vuol dire che ha qualcosa che non va, che magari sta male. Poi non è detto che questo valga anche per i cani.

Complimenti Alberto, sempre ironico e arguto e benvenuto Max che forse abbaierà di felicità per aver trovato una famiglia che gli vuole bene!
Ciao
Elena
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